venerdì 26 gennaio 2007

I pranzi insipidi


Altro pasto, stessa cantilena. Erano tutte uguali, tutte con un pretesto di innocenza. Parole sovrapposte, costruite su storie di privazioni, umiliazioni. Inutile nebbia vacua. Loro uguali e le loro parole uguali e i pasti
uguali.

Ma lei cosa doveva raccontare? Sapeva di non essere innocente. Solo i bambini lo sono. E lì non c’erano bambini… (niente da fare.. ogni volta la testa ci andava in qualche modo).

Non serviva dirlo. Era colpa sua. E il fatto di ammetterlo non la rendeva meno pericolosa.

1 Commenti:

Blogger DrGren ha detto...

Non sò come spiegarlo, ma dietro questo messaggio c'è tutto. Una bellezza così raffinata che a mi vengono i brividi. Un mare di sofferenze fisiche e mentali. Ore di discussioni - dove il sottoscritto ha dovuto piegarsi capendo che altri avevano un'occhio più chiaro. Notti di delirio per trovare le parole giuste. E finalmente... Il lampo abbagliante del genio del tatuaggio.

E non finisce. C'è qui una delle chiavi più importanti dell'enigma di Lei...

8 febbraio 2007 alle ore 15:30  

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