I pranzi insipidi
Altro pasto, stessa cantilena. Erano tutte uguali, tutte con un pretesto di innocenza. Parole sovrapposte, costruite su storie di privazioni, umiliazioni. Inutile nebbia vacua. Loro uguali e le loro parole uguali e i pasti
uguali.
Ma lei cosa doveva raccontare? Sapeva di non essere innocente. Solo i bambini lo sono. E lì non c’erano bambini… (niente da fare.. ogni volta la testa ci andava in qualche modo).
Non serviva dirlo. Era colpa sua. E il fatto di ammetterlo non la rendeva meno pericolosa.
1 Commenti:
Non sò come spiegarlo, ma dietro questo messaggio c'è tutto. Una bellezza così raffinata che a mi vengono i brividi. Un mare di sofferenze fisiche e mentali. Ore di discussioni - dove il sottoscritto ha dovuto piegarsi capendo che altri avevano un'occhio più chiaro. Notti di delirio per trovare le parole giuste. E finalmente... Il lampo abbagliante del genio del tatuaggio.
E non finisce. C'è qui una delle chiavi più importanti dell'enigma di Lei...
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