mercoledì 20 dicembre 2006

Sta arrivando...


L'ultimo disperato abbraccio della notte è infinitamente freddo.
"Freddo come quello stronzo" - pensa. Butta giù ancora un sorso della bottiglia mezza vuota, mentre accende un'altra sigaretta.

Sono le 5 del mattino. Si ferma. Un attimo di respiro a lato di un vecchio vagone arrugginito.
Alza lo sguardo. Solo i binari che spariscono nel buio.

"Cazzo, scommetto che ci sarà anche una nebbia di merda. In questa città del cazzo ce n'è sempre. Lo sanno tutti."

Si alza di nuovo e vacilla. I tacchi alti non reggono più il peso dell'ubriachezza e della stanchezza.
"Io non ho bisogno di stivali". Li sfila e comincia di nuovo a camminare.

Non sente i tagli degli sassi sotto i piedi e l'umidità che lentamente le riempie le ossa delle gambe. "Ancora un'ora. Mi manca solo una cazzo di ora. Poi sarò arrivata."